Dodici apostoli, manifestazione contro la scarcerazione del santone
"Con il santone in libertà, la setta degli orrori prova a riorganizzarsi. C'è poco da essere tranquilli. L'opera di persuasione continua sotto i nostri occhi. È ora di dire, in maniera chiara, che il nostro paese sta dalla parte delle vittime. Un sit-in, una manifestazione di solidarietà, un gesto di vicinanza. La magistratura farà il suo corso, con i suoi tempi, ma noi abbiamo un appuntamento impellente con le nostre coscienze, che non può essere rimandato".


Davanti alle abitazioni, dove vivono anche altri membri della comunità di Lavina, è anche apparso uno striscione con su scritto "Noi siamo per la giustizia", appeso dagli stessi adepti a difesa di Capuana. Un evento che uno degli organizzatori della protesta, Danilo Festa, ha commentato così: "Quello striscione ci faceva riflettere sul fatto che tante altre persone assoggettate continuano a credere alla favola della comunità di Lavina. L’elenco è lungo: insegnanti, dipendenti pubblici, professionisti, padri e madri di famiglia".
"È alla luce del forte potere di plagio esercitato della setta che viene fuori lo spessore eroico delle vittime - ha spiegato inoltre Festa - Per quanto mi riguarda le ragazzine che hanno denunciato non sono semplici vittime da commiserare, da piangere, da consolare. Sono delle piccole eroine, rappresentano l’ariete che ha sfondato la porta dell’omertà, della paura, della violenza".
Servizio andato in onda su TGR Sicilia
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